La tutela dei beni comuni è impegno costante, volto a coinvolgere quante più persone possibile. E’ questa per noi una responsabilità, protesa a modificare la mentalità della società, che delle volte presenta circostanze ove si viene letteralmente a “violentare il territorio”. Il caso qui presentato si annoda all’annoso problema di tutela ambientale.
Siamo sulla catena costiera, a ridosso della statale 107. Fra codesti querceti trovano habitat favorevole funghi pregiati, quali anche ovuli e porcini, e non è difficile scorgere il suono dei campanacci di greggi che pascolano fra le verdi vallate. Eppure in un luogo così delicato, in un paesaggio invidiabile, si possono trovare materiali altamente dannosi per la salute umana e l’ambiente circostante. Lastroni di amianto – cemento, ferri vecchi, plastica (ed altro) imbruttiscono una zona che altrimenti sarebbe degna d’infondere ispirazione per poeti ed artisti di ogni genere. L’azzurro Mediterraneo si scorge infatti fra i rami con oramai poche foglie, mentre il cielo terso rende ancor più bello il panorama.
La problematica è evidentemente risaputa, giacché nella piazzola in questione è posta in bella mostra il divieto di discarica dell’ANAS. L’associazione PAOLAB cerca con questa pubblica denuncia di smuovere le coscienze di coloro che mettono a repentaglio la salute pubblica lasciando alle intemperie materiali pericolosissimi. Si invitano oltremodo le istituzioni preposte ad intervenire celermente, poiché la situazione qui segnalata non è purtroppo l’unica; tante sono difatti le discariche a cielo aperto disseminate lungo la Paola – Cosenza.
E’ pur vero che l’eternit presenta dei costi rilevanti per lo smaltimento, ed è risaputo che a farne uso nei decenni passati sono state soprattutto le famiglie non aventi entrate monetarie notevoli. Per questo motivo invitiamo le figure preposte a lavorare appurando misure idonee a far fronte alle spese relative allo smaltimento. Incrementare gli incentivi potrebbe difatti limitare il ripetersi di fenomeni come quello qui segnalato.
L’ambiente è un bene comune, e dal modo in cui ci rapportiamo con esso si misura anche il grado di civiltà raggiunto.
Emanuele Carnevale, Ass. PAOLAB.