Si apprezza qualcosa quando non si ha l’opportunita’ di averla. E’ una massima che puo’ andare bene in molte circostanze, ma sicuramente non puo’ in ogni caso rappresentare una scusante rispetto la non possibilita’ di usufruire di un determinato bene e/o servizio. Nei giorni scorsi per un guasto, molte famiglie sono rimaste letteralmente all’asciutto per piu’ di 30 ore. Chiaramente non e’ un problema riconducibile direttamente all’attuale amministrazione comunale, visto che il servizio idrico per la citta’ di Paola non e’ amministrato con una municipalizzata, sta di fatto pero’ che molte persone hanno dovuto fare a meno del bene piu’ prezioso, senza ricevere la benche’ minima giustificazione o una qualche forma seppur temporanea di aiuto. Non capiamo perche’ gli amministratori del servizio idrico della Citta’ non hanno cercato quanto meno di tamponare il disagio a cui bimbi ed anziani indistintamente sono stati costretti a subire. Anche una sempliece auto-botte poteva servire a portare refrigerio a tutti coloro che per piu’ di un’intera giornata non hanno avuto l’opportunita’ di lavarersi le meni, pulire le stoviglie o piu’ semplicemente adoperarsi ad un uso igenico del wc. E’ strano che l’amministrazione comunale, cosi’ attenta ai bisogni della cittadinanza, questa volta non abbia pensato bene di intervenire o comunque fare pressione per l’utilizzo di un auto-botte; non riusciamo a spiagarci infatti come mai i paolani interessati non siano stati informati sul guasto accorso alle tubature, quando invece nelle scorse settimane proprio quei concittadini venivano puntualmente informati nei periodi piu’ critici, che hanno coinciso con una letterale paralisi della raccolta dei rifiuti. Ma alla fine, tutto e’ bene cio’ che finisce bene, altra massima che come quella in apertura puo’ essere adottata per molte situazioni; nel primo pomeriggio del 22 marzo difatti il servizio idricio ritornava a funzionare regolarmente, proprio durante la giornata internazionale dell’acqua. Che sia questo un ulteriore monito?
E’ necessario sicuramente acquisire coscienza sulla problematica, poiche’ non possiamo lasciare che anche uno dei beni a noi piu’ preziosi qual e’ l’acqua, divenga il risultato di una diseconomia di quello sviluppo capitalistico che sempre piu’ si dimostra gogna dell’umanita’.
Emanuele Carnevale, Presidente Associazione Paolab